Il 9 aprile, il progetto di legge di Damien Adam sull'ecologizzazione delle flotte professionali flotte professionali ha raggiunto una fase decisiva, nonostante una sessione molto animata. Approvata in prima lettura dal Comitato per lo sviluppo sostenibile dell'Assemblea nazionale francese, la proposta di legge ha suscitato forti reazioni e l'aggiunta di diversi emendamenti.
Il contesto del progetto di legge
La proposta di legge presentata dal deputato rinascimentale Damien Adam fa parte di un'iniziativa volta a rafforzare le politiche di decarbonizzazione del parco auto in Francia. L'obiettivo principale è quello di incoraggiare le aziende a includere un maggior numero di veicoli elettrici nelle loro flotte, accelerando così la transizione ecologica del settore. Questa iniziativa fa eco a impegni precedenti, in particolare a quelli stabiliti nella Legge sull'orientamento alla mobilità (LOM) e nella Legge sul clima, che hanno già posto le basi per una mobilità più sostenibile.
Tuttavia, Damien Adam e i suoi sostenitori ritengono che queste misure non siano sufficienti. A loro avviso, senza un sistema efficace di controlli e sanzioni, gli obiettivi di rendere più ecologiche le flotte rimarranno lettera morta. La proposta di legge mira quindi a stabilire un quadro più rigoroso, con scadenze di attuazione anticipate e multe significative per le aziende recalcitranti.
Dibattiti ed emendamenti: un percorso burrascoso verso l'adozione
La prima lettura del progetto di legge di Damien Adam da parte della Commissione per lo sviluppo sostenibile dell'Assemblea nazionale francese, il 9 aprile, non è stata priva di problemi. La seduta, segnata da scambi tesi, ha rispecchiato le divisioni e le preoccupazioni dei vari attori politici di fronte alle implicazioni di questo testo. L'inflessibilità di Damien Adam sugli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione ha causato attriti, inducendo diversi deputati ad abbandonare la sessione. Tra questi, Bruno Millienne del partito MoDem, già relatore della missione Low Emission Zone (LEZ).
Il testo originale è stato notevolmente modificato da una serie di emendamenti. I nove emendamenti hanno rivisto il calendario delle quote di elettrificazione, proponendo scadenze più flessibili. Le tappe dell'ecologizzazione sono state spostate di un anno, abbassando la soglia del 30% inizialmente prevista per il 2025 al 20% e riducendo l'obiettivo dal 95% nel 2032 al 90%. Questi aggiustamenti riflettono la ricerca di un equilibrio tra gli imperativi ecologici e i vincoli operativi delle aziende.
Sanzioni più severe e chiarimenti normativi
La proposta di legge sull'ecologizzazione delle flotte ha anche chiarito le sanzioni per il mancato rispetto delle nuove quote di elettrificazione. Gli emendamenti adottati prevedono una graduazione delle ammende, aumentando così la pressione sulle aziende per il rispetto dei requisiti. Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore le sanzioni pecuniarie, con applicazione retroattiva alle violazioni rilevate già nel 2025. Le sanzioni andranno da 2.000 euro per veicolo mancante nel 2025, a 4.000 euro nel 2026, fino a 5.000 euro nel 2027.
Inoltre, il testo è stato chiarito per quanto riguarda gli obblighi di trasmissione delle informazioni relative alle flotte. Inizialmente, un'azienda che non avesse fornito questi dati rischiava una multa fino a 10.000 euro, che poteva essere raddoppiata in caso di recidiva. Un emendamento ha rivisto questa disposizione, stabilendo ora che la multa non deve superare "lo 0,1% del fatturato francese al netto delle imposte dell'ultimo esercizio chiuso", introducendo così una variabile proporzionale alle dimensioni dell'azienda interessata.
Concentratevi sulle nuove e più flessibili funzionalità
Il disegno di legge di Damien Adam, oltre a inasprire le sanzioni, introduce anche misure innovative e una maggiore flessibilità per incoraggiare flotte di auto più ecologiche. Tra le nuove misure c'è l'inserimento dell'eco-score come criterio di selezione per i veicoli elettrici acquistati o noleggiati dalle aziende. L'obiettivo di questa misura è dare la preferenza ai modelli più ecologici. Di conseguenza, un veicolo elettrico con un buon eco-score verrà conteggiato come 1,2 unità al momento del rinnovo della flotta, offrendo un bonus significativo alle aziende che optano per i veicoli più efficienti.
Inoltre, gli emendamenti hanno ammorbidito la posizione iniziale riguardo all'esclusione dei veicoli ibridi plug-in. La legge apre ora la porta ai veicoli retrofittati (conversione dei veicoli a combustione interna in elettrici), così come ai quadricicli pesanti e ai tricicli motorizzati, ampliando la gamma di opzioni disponibili per le aziende. Tuttavia, i tentativi di riportare i veicoli ibridi e i biocarburanti nell'ambito di questa legge sono stati respinti, mantenendo una linea guida orientata alla pura elettrificazione.
Un emendamento specifico riguarda anche il noleggio a breve termine e il car-sharing. Riconoscendo le caratteristiche specifiche di questo segmento, la legge propone un calendario adeguato per l'elettrificazione, con obiettivi progressivi e una clausola di revisione nel 2027 per valutare l'efficacia delle misure e adeguare la traiettoria se necessario.
Reazioni e prospettive
Il progetto di legge di Damien Adam ha suscitato un'ampia gamma di reazioni nel settore automobilistico e tra coloro che si occupano della transizione ecologica delle flotte. Mentre alcuni considerano il disegno di legge un passo avanti necessario per accelerare il passaggio a veicoli meno inquinanti, altri nutrono riserve sulla fattibilità degli obiettivi fissati e sull'impatto sulle attività delle aziende.
Le società di noleggio a breve termine e le imprese di autotrasporto, in particolare, hanno accolto con favore gli aggiustamenti e la maggiore flessibilità introdotti dagli emendamenti, sottolineando l'importanza di una normativa che si adatti alle realtà del mercato e ai vincoli operativi.
D'altro canto, si sono levate voci critiche, in particolare da parte di alcuni eurodeputati che hanno abbandonato la riunione della commissione per protesta. Hanno messo in dubbio l'ambizione delle quote di elettrificazione e la rigidità delle sanzioni, sostenendo che la legge proposta potrebbe esercitare una pressione eccessiva sulle aziende. Soprattutto in un momento in cui c'è ancora spazio per migliorare l'offerta di veicoli elettrici e le infrastrutture di ricarica.
Avere-France, l'associazione per lo sviluppo della mobilità elettrica, ha chiesto di vigilare per mantenere un alto livello di ambizione ed evitare un indebolimento degli obiettivi che comprometterebbe gli sforzi per decarbonizzare il settore. L'associazione sottolinea la crescente maturità delle offerte di veicoli elettrici e delle soluzioni di ricarica, che oggi soddisfano gran parte delle esigenze dei professionisti.
Per accelerare la transizione all'energia elettrica sono stati introdotti anche altri marchi, tra cui i criteri ESG e la direttiva CSRD.
La sessione plenaria prevista per il 30 aprile sarà un momento chiave per il futuro di questo progetto di legge. Sarà un'occasione di dibattito sui modi migliori per conciliare gli imperativi ecologici e le realtà economiche, aprendo la strada a possibili aggiustamenti prima dell'adozione finale.
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